Napoleone, per gestire al meglio il suo esercito, aveva diviso i soldati lungo due dimensioni.
La prima dimensione era la loro intelligenza, secondo la quale i soldati erano distinti tra intelligenti e stupidi.
La seconda dimensione considerava se il soggetto fosse attivo o pigro.
I soggetti intelligenti e attivi erano utilizzati come ufficiali.
Quelli intelligenti e pigri come generali, in quanto il generale ha bisogno di visione d’insieme e deve saper delegare: non può rischiare di non vedere la foresta per guardare l’albero.
I soggetti stupidi e pigri venivano utilizzati come soldati di fanteria, in quanto adatti a prendere ordini senza porsi domande (in passato si utilizzava l’efficace ma cruda espressione ‘carne da cannone’).
Coloro che erano stupidi e attivi, infine, erano attesi dal plotone d’esecuzione perché pericolosi.
Un corollario del famoso generale corso era che era meglio un generale stupido e pigro di uno attivo ed intelligente, dato cha la pigrizia impediva almeno di fare danni eccessivi. Un buon ufficiale promosso a generale, invece, rischiava di sprecare vite umane e perdere battaglie per la sua irruenza: non tutto si può infatti risolvere con una carica di cavalleria.
Guardando la classe politica della scena internazionale non sembra ci sia un grande sfoggio di capacità di leadership e visione d’insieme.
This comment has been removed by a blog administrator.
ReplyDelete